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Category Archives: Sessualità

Sesso è una parola buffa. Educazione sessuale a scuola

“Cos’è il sesso?” non è solo una domanda dalle svariate risposte, ma un vero e proprio “quesito esistenziale” spesso determinante nelle scelte di vita. Il sesso indica tante cose: determina un’identità, un’azione, spesso un processo di procreazione.

Il sesso, l’educazione, i sentimenti, si possono insegnare?

«È a scuola che si diventa cittadini del futuro». Michela Marzano, filosofa nell’ambito morale e politico, spiega così l’importanza dell’educazione sessuale a scuola. «Bisogna dare ai bambini degli strumenti per costruirsi, per affrontare le difficoltà della vita.>>

Perché è importante che la scuola e la famiglia collaborino affinché le nuove generazioni siano educate alla sessualità? A questa domanda risponde concretamente il rapporto dell’Unesco “International Technical Guidance on Sexuality Education” del 2009, su quanto siano potenzialmente vulnerabili a forme di sfruttamento, coercizione e abuso, oggi bambini e adolescenti. Gravidanze non volute e infezioni trasmesse per via sessuale, sono condizioni che molti giovani affrontano avendo avuto a che fare con messaggi contraddittori e confusi sulla sessualità e sui rapporti tra i generi. Imbarazzo, silenzio e disapprovazione – si legge ancora nel rapporto – non aiutano a discutere in maniera aperta di sessualità da parte degli adulti, inclusi i genitori e i docenti, proprio in quelle fasi della crescita personale in cui sarebbe necessario farlo. Secondo l’Unesco tra i giovani dai 15 ai 24 anni, 60% ad esempio, non è in grado di identificare in che modo si può prevenire la trasmissione del virus HIV.

È importante evidenziare a COSA bisogna educare

Educare ad una corretta educazione sessuale, non incoraggia i bimbi e i giovani a fare sesso, al contrario, supporta il loro sviluppo sessuale oltre i meccanismi della riproduzione umana, esplorando emozioni, sentimenti e tutte quelle dinamiche relazioni interpersonali e familiari.

L’educazione sessuale è importante perché riguarda la persona nella sua totalità e tiene insieme gli aspetti fisici, cognitivi, emozionali, sociali e interattivi della sessualità. I programmi di educazione sessuale hanno lo scopo di ritardare l’età del primo rapporto sessuale, ridurre la frequenza di attività non protette, incrementare l’uso di precauzioni per evitare gravidanze non volute e malattie trasmesse per via sessuale. Un altro obiettivo è riconoscere e smontare gli stereotipi alla base delle discriminazioni di genere e quelli legati all’orientamento sessuale, ad acquisire una maggiore consapevolezza dei diritti umani e dell’uguaglianza di genere, ad avere rispetto ed empatia verso gli altri, a comunicare con i propri genitori e gli adulti, a maturare un pensiero critico e a costruire relazioni basate sul rispetto reciproco.

*Le statistiche cosa dicono?

Un resoconto dell’OMS ha valutato l’impatto di 87 programmi (29 in paesi in via di sviluppo, 47 negli Stati Uniti, 11 in alcuni paesi definiti nel rapporto “sviluppati”) di educazione sessuale nel mondo. Presi nell’insieme i dati dicono che più di un terzo dei programmi riesce a ritardare l’età del primo rapporto sessuale, a far diminuire la frequenza e il numero di rapporti con partner diversi. In 4 casi su 10, inoltre, è stato incentivato l’uso di anti-concezionali. Questo si traduce in una maggiore prevenzione di rapporti sessuali a rischio: più della metà dei 30 programmi dedicati a questo, è riuscita a raggiungere l’obiettivo prefissato.

(*fonte magazine Valigia Blu)

E in Italia?

L’assenza di un’efficace educazione sessuale nelle scuole e di un serio dibattito pubblico hanno un serio impatto culturale e sociale sulla vita quotidiana del paese. Secondo un’indagine della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, il 37% delle donne italiane vuole maggiori informazioni su benessere e salute sessuale e oltre il 20% delle giovani tra i 20 e i 30 anni ha appreso su Internet informazioni false, o parzialmente esatte, sulla sessualità.

Scrive Sandro Iannaccone (giornalista scientifico, collaboratore per importanti testate giornaliste italiane) su Wired: “Un’indagine dell’osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, condotta nel 2013 su 1.400 giovani di sette scuole diverse, ha svelato in particolare che il 19% degli adolescenti ha rapporti sessuali prima dei 14 anni, una cifra quasi raddoppiata rispetto alle stime dell’anno precedente: il problema è che il 73% dei ragazzi non conosce le principali malattie a trasmissione sessuale (Mts) e il 33% pensa che la loro incidenza sia trascurabile.”

Con rispetto, fiducia, gioia e giustizia, si può parlare di sessualità ai bambini? Il nostro “buffo” consiglio

Cory Silverberg, è un insegnante e formatore canadese, si occupa di sessualità e disabilità, e ha scritto il libro Sesso è una parola buffa edito da Terra Nuova Edizioni nella versione italiana e disponibile anche nello shop Bottega della Luna

 

Sesso è una parola buffa è un testo da leggere insieme a bambini e ragazzi dai 7 ai 12 anni. Esplora il complesso mondo della sessualità, e lo fa con uno stile chiaro, semplice e molto divertente. Con il linguaggio fresco e colorato del fumetto, gli autori mettono in striscia cambiamenti fisici ed emotivi, la riscoperta di se stessi, il toccare e il toccarsi, le prime cotte e, con estrema delicatezza, alcune indicazioni per difendersi dagli abusi sessuali.

I quattro simpatici protagonisti – Jacopo, Omar, Gaia e Zai – rappresentano personalità, punti di vista e modelli familiari diversi, rendendo la differenza di ognuno una ricchezza per tutti.

A guidare la lettura sono quattro parole chiave: rispetto, fiducia, gioia e giustizia, che aiutano il giovane lettore a riconoscere i propri sentimenti, a esplorare le proprie emozioni e a non dare mai nulla per scontato.

Uno strumento indispensabile e un alleato prezioso per aiutare genitori ed educatori ad affrontare il grande tema del sesso in maniera amorevole, inclusiva e gioiosa e per crescere così figli sani, consapevoli e sereni.

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Qual è il momento giusto per parlare di contraccezione ai propri figli?

Accompagnare i propri figli attraverso la scoperta di sé, del proprio corpo, è un argomento molto delicato. Privo di regole, non per questo è giusto trattarlo imponendo il proprio pensiero.

Guardare a quello che fino a ieri “era il mio bambino” con lucidità, richiede anche il coraggio di mettere in un angolo la propria emotività e lasciare spazio di espressione alla sua, cosi da guidarla sulla “retta vita”, della consapevolezza prima, della conoscenza sulla prevenzione poi.

Maturi sessualmente, ma non psicologicamente

Importante è approcciare l’argomento con la giusta leggerezza, senza impostazioni o rigidità varie, cosi che i ragazzi si sentano liberi di esprimere i propri dubbi, senza sentirsi inadeguati o peggio ancora giudicati. L’imbarazzo è sicuramente un sentimento che appartiene ad entrambe le parti nel momento della discussione, quindi non esasperare o chiudersi a riccio nelle proprie convinzioni è sicuramente un buon modo per affrontare l’argomento.

L’importanza di informare i ragazzi

Secondo i dati diffusi da O.N.Da – l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna – in collaborazione con l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano su 1.300 studentesse milanesi tra i 13 e i 18 anni, non è informato sulle conseguenze di un rapporto non protetto.

Sono in molti a pensare che sia impossibile avviare una gravidanza con il primo rapporto sessuale e altrettanti credono che i contraccettivi ormonali, come la pillola, abbia un effetto protettivo contro malattia come l’Aids.

Sono quasi del tutto sconosciute patologie come la sifilide, la gonorrea, l’Hpv che sono di ritorno soprattutto tra i più giovani per la promiscuità delle relazioni. Una ragazza su tre non sa che i sintomi delle infezioni di molte delle malattie sessualmente trasmissibili possono non essere immediatamente evidenti e avere gravi conseguenze sul sistema riproduttivo.

Il tema prevenzione, nel 89% delle intervistate è “risolto” con l’indicazione del preservativo come la principale strategia preventiva, ma solo tre su quattro dichiarano che lo userebbero sempre, una su cinque solo in caso di rapporti occasionali e il 2% ne fa a meno. Sono in tanti anche a credere che l’infezione da Hiv possa colpire solo chi fa uso di stupefacenti. Solo il 49% delle giovani si considera nella fascia più a rischio per contrarre una malattia a trasmissione sessuale.

Come affrontare al meglio il confronto genitore vs figlio? Chiedi un parere all’ostetrica

Affrontare questi temi con un adolescente non è semplice, per molti fattori. Intanto le nuove generazioni, hanno un tempo di ascolto molto limitato e sono più propensi a rivolgere le proprie domande ad un motore di ricerca. Questo come evidenziano i dati riportati genera molta confusione e approssimazione. Altresì parlare anche solo di rischi come la sifilide, la gonorrea, l’Hpv, richiede una giusta conoscenza e un giusto equilibrio tra informazione e terrore.

Per questo motivo, nella nostra costante ricerca di prodotto, abbiamo deciso di evolvere la prestazione, offrendo ai nostri clienti, l’opportunità di recarsi (in tutta Italia) da una qualificata ostetrica SEAO, per richiedere una consulenza su tematiche quali mestruazioni, perineo, sessualità.

Abbiamo scelto di collaborare con le ostetriche salutogeniche della Scuola Elementale di Arte Ostetrica SEAO, perché affrontano tematiche ad ampio raggio, oltre la gravidanza. Puoi rivolgerti a loro anche laddove (e soprattutto) non ci sia un’ evidente problema.

Il ruolo dell’ostetrica è quello di promuovere la salute della donna. Consultarla è importante anche quando si sta bene. Può rispondere alle domande, anche quando non esiste “un qualcosa da curare”, ma semplicemente un dubbio e/o un’informazione in più inerente al tuo ciclo mestruale, ti aiuta se hai una figlia che sta per avere le mestruazioni per la prima volta, puoi parlarle della salute della tua vagina, del perineo, di incontinenza e di come prevenirla, di contraccezione, di come preparare il proprio corpo ad una gravidanza o di come vivere senza rischi la sessualità.

Come contattare un’ostetrica

All’interno dei nostri prodotti, troverai un coupon, che ti da diritto, per tutto il 2018, ad una visita/consulenza, in tutta Italia, con una qualificata ostetrica SEAO.

Qui troverai tutte le informazioni necessarie, per richiedere la tua visita gratuita.

Qui invece, puoi navigare tra i nostri prodotti e scegliere quello più affine a te

Non sottovalutare l’importanza di un parere

È sicuramente positivo che i giovani chiedano informazioni alla scuola, ai genitori, ad internet, ma è fondamentale ed educativo, capire l’importanza di rivolgersi a una figura sanitaria, ogni qualvolta si ha un dubbio. Queste figure professionali tengono conto del punto di vista dell’adolescente e sono in grado di rispondere al bisogno immediato dei ragazzi, aprendo canali di comunicazione basati sulla disponibilità all’ascolto e sulla chiarezza dell’informazione, superando atteggiamenti autoritari o troppo protettivi che spesso possono far fallire la relazione comunicativa. E spingere i ragazzi a chiudersi in se stessi.

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La pornografia educa i nostri figli al sesso. Noi adulti siamo sufficientemente preparati a salire in cattedra al posto del porno?

Gli adolescenti di oggi, sempre connessi e costantemente in interazione virtuale con il mondo, come scoprono il sesso? Oggi, dove tutto avviene in uno spazio virtuale e non materiale, siti pornografici sono diventati una guida pratica per i rapporti sessuali fra adolescenti. Quanto ciò condiziona le idee sul piacere, i ruoli di genere, la conoscenza anatomica e la prevenzione?

Un’indagine dell’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, condotta nel 2013 su 1.400 giovani di sette scuole diverse, ha svelato in particolare che il 19% degli adolescenti ha rapporti sessuali prima dei 14 anni, una cifra quasi raddoppiata rispetto alle stime dell’anno precedente: il problema è che il 73% dei ragazzi non conosce le principali malattie a trasmissione sessuale (Mts) e il 33% pensa che la loro incidenza sia trascurabile. Secondo un sondaggio condotto nel 2012 della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) su 309 adolescenti nella fascia d’età 12-14, il 18,9% dei maschi e il 14,8% delle femmine ritiene ragionevole avere rapporti sessuali completi dopo i 14 anni. Su questi temi solo 3 ragazze su 10 ricevono informazioni corrette da parte di ginecologi, medici, ostetriche e insegnanti. Il rimanente 70% le apprende da fonti non qualificate come gli amici, giovani parenti o siti internet. A questo bisogna aggiungere che i consultori familiari sono il 30% in meno di quelli previsti dalla legge e solo 1 su 4 ha un organico completo di tutte le figure professionali. I dati Istat (relativi al 2007) parlano di 273 interruzioni volontarie di gravidanza sotto i 14 anni e poco più di 10mila tra 15 e 19 anni, circa l’8% del totale.

Il 70% delle e degli adolescenti apprende le informazioni sul sesso da fonti non qualificate.

La sfera della sessualità oscilla tra il silenzio e la sovraesposizione e gli adolescenti, oggi più connessi, con chi e dove discutono di sesso? Soprattutto, con cosa e con quale immaginario si confrontano?

Tra il sentito dire e intercettato in rete, curiosità nei confronti della prima volta, ignoranza sull’anatomia del corpo e ancora tanti tabù, in Italia, gli adolescenti, non riescono a ricevere informazione dalla scuola. Secondo l’ultima analisi pubblicata dal Parlamento europeo, “l’inserimento dell’educazione sessuale tra le materie scolastiche ha trovato l’opposizione della Chiesa cattolica e di alcuni gruppi politici, così è lasciato ai singoli istituti il compito di decidere su tempi e programmi” e poco importa se nella “lontanissima” Austria i genitori partecipano alle lezioni con i figli o in Danimarca i sex workers sono invitati a parlare nelle classi come esperti. In Europa, l’educazione sessuale è materia obbligatoria quasi dappertutto. Fanno eccezione Lituania, Polonia, Romania, e… Italia.

L’antropologa Nicoletta Landi, che si occupa di educazione all’affettività e alla sessualità sostiene: «Vado in giro per le scuole, i centri educativi, le aule universitarie a parlare di responsabilità, consenso, piacere. Tante domande degli adolescenti, ruotano attorno alla contraccezione e alla prevenzione. Dal confronto con loro emerge da un lato la paura di una gravidanza indesiderata e dall’altra la sottovalutazione del rischio delle malattie sessualmente trasmissibili». Si parla dunque di pillola, di preservativo… E in generale emerge confusione e disinformazione. In parte riconducibile al fatto che in alcune famiglie il sesso è ancora un tabù e che i programmi scolastici non prevedono corsi di educazione sessuale e all’affettività. «In pratica, i giovanissimi sono sovraesposti al sesso, possono accedere a contenuti molto espliciti se non addirittura pornografici ma, nonostante la nostra sia una società ipersessualizzata, di fatto non sempre e non tutti hanno la possibilità di discutere di questi temi in maniera aperta e plurale».

Il sesso ha che fare con il piacere? Il porno può essere una risorsa?

Negli Stati Uniti, Maggie Jones, The New York Times Magazine, ha intervistato dei ragazzi dai 14 ai 18 anni durante un corso di educazione sentimentale sessuale scolastica, raccogliendo sensazioni e riflessioni prima e dopo le lezioni. Come in tutte le parti del mondo contemporaneo, emerge che i ragazzi si approcciano al sesso e ai linguaggi sessuali tramite il porno. Cosa ancora più importante, si confrontano con modelli non veritieri, non distinguendo più verità da scena costruita. Il sesso quindi diventa spettacolo, intrattenimento e ansia da prestazione, non più piacere e sentimento.

<< Dal porno ho imparato che a letto i maschi devono essere forti e dominanti e che le ragazze gemono con tutto quello che i ragazzi sicuri di sé fanno. Il sesso orale, anale, piace a tutti è normale. Prendere una donna per i capelli e sculacciarla la fa godere, nel mentre perchè chiedere il consenso. Mi piace il corpo depilato, è più bello e pulito.>> Cosi, durante il corso intitolato “La verità sulla pornografia:educazione al porno per gli studenti delle superiori per ridurre la violenza sessuale di coppia – finanziato dall’agenzia locale per la salute pubblica – Drew, racconta dei suoi riferimenti culturali sessuali. Il corso ha l’obiettivo di “educare” i ragazzi su quello che guardano e assimilano loro malgrado, come la pornografia, e insegnare loro ad analizzare i messaggi, a distinguere la finzione dalla realtà e renderli consci della verità, sociale e anatomica del sesso. Nel 2016, su 72 liceali di 16 e 17 anni, i ragazzi riferivano che la fonte primaria di informazione sessuale , più degli amici, della scuola e della famiglia è il porno. Il corso insegna ad analizzare in modo critico i contenuti sessuali, non come fare sesso. Questo ha aiutato gli adolescenti che vi hanno partecipato ad associare il sesso a qualcosa di più intimo e sentimentale. Che ciò che si vede nei porno, non sempre è facilmente replicabile o garantisce reale piacere. A fine corso se il 45% dei ragazzi pensava che il porno fosse un buona guida al sesso, a fine corso solo il 18% la pensava allo stesso modo.

Parlare anche ai genitori. Con chi? Usa il nostro coupon

Nel 2017 Erika Lust, una produttrice di porno femminista, con alcuni educatori, ha creato The porn conversation, un sito rivolto ai genitori con consigli e supporto su come educare e tutelare i propri figli dall’industria del porno e dall’uso di una scorretta tecnologia. In Italia non è facile trovare realtà pubbliche di esperti, pronti a consigliare non solo ai giovani come rapportarsi al sesso , ma anche supportare i genitori con consigli su che linguaggi e tabù smontare, non è cosa semplice. Nel nostro piccolo noi ci proviamo. Abbiamo per tutto il 2108, lanciato un’iniziativa di prevenzione, non solo fisica, ma anche sociale, per garantire una libera espressione, in tutte le sue manifestazioni di #intimaconsapevolezza

In collaborazione con le ostetriche salutogeniche della Scuola Elementale di Arte Ostetrica SEAO, con l’acquisto di un prodotto distribuito Intimaluna, si ha diritto ad un coupon che da possibilità, in tutta Italia, ad avere una consulenza gratuita con un’ostetrica SEAO, per parlare di sessualità, mestruazioni, e tutti quei temi adolescenziali, fatti di risposte difficili perchè non si sanno trovare ancora le domande.

Il nostro modo di operare in questo settore, ci ha insegnato, che il dialogo e la conoscenza verso il proprio corpo, sono ottimi strumenti di difesa verso le brutture, le violenze verbali, fisiche, sociali, che tutti i giorni, nostro malgrado, subiamo. Anche per questo motivo da anni lavoriamo con ostetriche formate per starti vicino in tutte le fasi della vita, dal primo ciclo mestruale fino alla menopausa. Sono esperte di argomenti che ci sono cari come la salute del perineo, le mestruazioni, la sessualità.

Aiuta te stessa e i tuoi figli a vivere la propria persona, libera da tabù e stereotipi di genere. Come? Informati e informa.

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L’ostetrica ci spiega a che Punto (G) stiamo!

Durante la quindicesima edizione nazionale della fiera Fà la cosa giusta! 2018, chiusa a Milano il 25 marzo, abbiamo presentato ad un pubblico, stimato in 91mila presenze, un importante iniziativa: “una visita gratuita con l’ostetrica”.

Un progetto di prevenzione, legato al benessere della donna: per ogni prodotto Intimaluna acquistato, in omaggio, fino alla fine del 2018, una visita gratuita con una qualificata ostetrica SEAO in tutta Italia.

La profonda conoscenza dei cicli di vita femminili consente a questa figura professionale, ancora solo relegata nell’immaginario collettivo alla maternità, di occuparsi della donna in tutte le fasi della sua vita. Ecco perchè abbiamo deciso di parlare di femminilità in modo sinergico e professionale, con le ostetriche SEAO.

In questo caso, abbiamo chiesto alla Direttrice della Scuola Elementale di Arte Ostetrica, Anna Maria Rossetti, di parlarci della clitoride, di Punto G e di orgasmo.

Tra miti e anatomia: Cos’è e dove si trova il Punto G?

<<Il Punto G è un’area sensibile della parete interna della vagina. Corrisponde alla zona del corpo della donna per cui passa il nervo dorsale della clitoride, una via nervosa che conosciamo perché è responsabile dell’orgasmo clitorideo. Il Punto G è un luogo nascosto, per trovarlo bisogna entrare in vagina, si può provare con un dito premendo verso l’alto e mimando il movimento del “vieni qui”, avanzando fintanto che non si trova l’area sotto al nostro osso pubico. Anche così facendo non è detto che si riesca a trovarlo perché il Punto G, a differenza della parte esterna e visibile della Clitoride, si fa riconoscere più volentieri quando viene “risvegliato” nel modo giusto. Sarà la stimolazione piacevole a svelare la “rete” nervosa che riposa sotto al Punto G. Alcune volte la rete si scopre un po’ più a destra, a volte è un po’ più a sinistra, oppure un po’ più in alto, o un po’ più in basso, in alcune donne è molto densa e quindi più sensibile, in altre è meno densa di terminazioni nervose e quindi meno sensibile. A ogni donna l’onore di scoprire la sua!.>>

Abbiamo rivisitato il Delight Fun Factory, ricreandone una versione Intimaluna, lo consiglierebbe alle donne?

<<Ogni donna è diversa ma sicuramente è bene sapere che il Punto G, a differenza della parte esterna della Clitoride, ha bisogno di una stimolazione prolungata nel tempo per essere “risvegliato” e quindi percepito. Il Delight è il migliore amico del Punto G perché consente, con il suo solo inserimento, grazie alla sua giusta angolazione e la pressione delicata ma ferma del suo bulbo terminale, di prendere contatto con la nostra area di sensibilità interna e stare lì, paziente, in attesa che la rete nervosa comici a risvegliarsi. La vibrazione può aggiungere un “di più” estremamente convincente. Se stiamo utilizzando il nostro amico Delight per la prima volta, è utile iniziare prima a stimolare la nostra libido e la nostra clitoride nei modi noti che più ci piacciono e continuare a farlo mentre il Delight si occupa con sapienza della nostra area interna di piacere: questo faciliterà il risveglio del Punto G.>>

Perchè per alcune donne è cosi difficile raggiungere l’orgasmo?

<<Come per tutte le esperienze sensuali nuove, a volte le sensazioni provocate dalla stimolazione di una nuova area in modo nuovo non sono immediatamente piacevoli o orgasmiche. Le nuove sensazioni possonoessere curiose, particolari, possono avere carattere… esplorativo. Sarà poi il nostro corpo a dirci cosa piace. Non sappiamo con che lingua ci parlerà il nostro Punto G e di quanto tempo avrà bisogno (20 minuti? mezz’ora?), per ogni donna sarà diverso, quindi la cosa più saggia da fare è accogliere tutte le sensazioni che arrivano dalla ricerca del Punto G senza giudizi, lasciandole emergere mentre coltiviamo il piacere nei modi che più ci piacciono e continuare fin tanto che ci sentiamo a nostro agio con il nostro corpo.>>

Conoscere la propria anatomia femminile, avere più consapevolezza intima, può aiutare la donna a sentirsi più in armonia con il partner durante un rapporto sessuale?

<< Certo. E’ fondamentale! La clitoride è un organo la cui unica funzione è far provare piacere a chi la possiede. Una volta si pensava che fosse solo un bottoncino di pelle e nervi appena sopra all’uretra, visibile e palpabile all’esterno e molto sensibile. Invece si è scoperto che la clitoride è molto più grande ma la sua reale dimensione non si vede, perché si sviluppa all’interno del corpo. Il prepuzio della clitoride ed il corpo della clitoride reagiscono all’eccitazione con un’erezione: si gonfiano e si allungano di svariati centimetri, ma verso l’interno! Per questo non si vede. Le parti nascoste della clitoride sono quattro: verso il basso la clitoride si divide in due bulbi spugnosi, uno a destra e uno a sinistra, che si allargano e crescono per abbracciare la vagina e l’uretra mentre verso l’alto si biforca assottigliandosi in due lunghi “baffi” che costeggiano le ossa del pube (le radici). Questo dà alla clitoride una forma inconfondibile e le permette di far provare alla donna intense sensazioni di piacere in diverse aree, esterne e interne, della vulva e della vagina e non solo sul prepuzio. Il nervo pudendo, che trasmette le sensazioni di piacere dalla clitoride al cervello della donna, passa attraverso la parete anteriore della vagina e il collo dell’utero. È quindi sempre la clitoride la responsabile dell’orgasmo uterino.>>

Intimaluna pensa per te e ti propone i migliori prodotti di intimità consapevole, sempre all’avanguardia e con una particolare attenzione all’etica, alla salute e all’ambiente.

Come usare Delight

Metti in carica il prodotto nel suo discreto cofanetto e leggi le istruzioni del produttore. La prima volta e dopo ogni utilizzo puliscilo con un prodotto specifico o con acqua e sapone neutro. Non immergere in acqua. Prenditi tempo per sperimentare le 3 vibrazioni e le 8 intensità. Se lo ritieni opportuno usa un lubrificante all’acqua sulla parte morbida in silicone. Impugna facendo leva con due dita per poterlo usare rimanendo rilassata.

Acquista qui il Delight e ricevi il coupon per una visita gratuita con una qualificata ostetrica SEAO in tutta Italia

Inoltre il coupon, cosi come i nostri prodotti, sono rivolti alle donne di tutte le età, con gli assorbenti compostabili per ragazze, la  coppetta mestruale Mooncup©, le sfere vaginali per mantenere elastico il perineo, i toys di alta qualità, lubrificante biologico e altri prodotti innovativi.

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Il sesso può salvare il mondo?

Oltre lo stereotipo e l’immaginario sessuale popolare, c’è l’ossitocina

Alberta Magrini e Ava Oiknin all’interno dello Spazio Donna di Intimaluna a Fa’ La Cosa Giusta! 2018, sabato 24 marzo ore 11:30 e 15:30 | domenica 25 marzo ore 17:30, rifletteranno e cercheranno di trovare risposte alle domande “Cosa succederebbe se ci lasciassimo più possibilità per vivere la nostra sessualità in armonia con il nostro sentire? Saremmo davvero più aperti e positivi verso il mondo? Questo migliorerebbe la qualità della nostra vita e del nostro stare con gli altri? La soddisfazione sessuale migliora il nostro stare al mondo e rapportarci con esso?”

Partiamo da un dato scientifico: l’ossitocina è un ormone e svolge la funzione di regolare organi e tessuti periferici durante il momento del parto e dell’allattamento, stimolare il desiderio sessuale e favorire l’affettività e l’empatia. È stato dimostrato che l’ossitocina è coinvolta in tutte le fasi dell’attività sessuale, dal preliminare scambio di effusioni tra i partner fino al raggiungimento dell’orgasmo. Non solo. Oltre ad accrescere il desiderio, l’ossitocina funge da collante nelle relazioni interpersonali, favorendo la monogamia e i rapporti stabili, tanto da meritarsi l’appellativo di “ormone dell’amore”.

L’ossitocina è rilasciata dai recettori nervosi della pelle, dei capezzoli e degli organi genitali durante la fase preliminare del rapporto sessuale e durante l’orgasmo, sia maschile che femminile. È stato dimostrato che durante l’orgasmo i livelli di ossitocina sono circa 5 volte superiori a quelli usuali. L’ormone dell’amore accresce il reciproco attaccamento, rinsaldando i legami affettivi che si instaurano all’interno della coppia. A differenza del viagra, che stimola il desiderio sessuale maschile indistintamente nei confronti di qualsiasi esponente del sesso femminile, l’ossitocina favorisce la monogamia.

Quindi basta avere un appagamento sessuale solo in coppia e in amore per trovare la serenità individuale?

L’amore e l’eros sono strumenti fondamentali di conoscenza dell’altro, ma anche di se stessi. Ma possono esserlo solo se si allontanano dagli stereotipi, se respingono il controllo delle istituzioni, se seguono liberamente il desiderio. Il processo di socializzazione al genere attraversa anche la definizione culturale del comportamento sessuale reputato “corretto” o “giusto” per l’uomo e per la donna, nonché per età e per collocazione sociale dell’uno e dell’altra. La sessualità è un aspetto integrante dell’identità individuale, che ne esalta i contorni e stimola l’agire. Nelle azioni verso gli altri, la società e le costruzioni sociali che ne derivano.

Nel corso dei secoli, il sesso è stato un atto funzionale alla procreazione, regolamentato da una buona etica familiare. Istituzioni religiose hanno fortemente influenzato e definito l’appagamento sessuale come un qualcosa da cercare solo nel matrimonio, fondamento anch’esso di potere sociale e culturale. Certo, nessuno nell’Ottocento, nei primi testi medici sulla sessualità, parlava dell’ossitocina, avvalorando la tesi religiosa che una sessualità sganciata dalla riproduzione arrecasse danno fisico oltre che morale.

Inoltre, non è mai esistita un’equivalenza tra ruoli maschili e ruoli femminili. Stereotipi permissivi nei confronti dell’uomo hanno creato immaginari sulla sessualità femminile fuorvianti, tanto da essere spesso etichettata “problematica” e subordinata a quella maschile. Questo ha determinato una censura nell’espressione sessuale. Chiusura e negazione verso il mondo.

Quanto sono cambiate oggi le cose?

Le donne studiano di più, lavorano di più, ricercano l’autonomia sessuale, soprattutto una sessualità distaccata dagli obblighi tradizionali. Vogliono ricevere e non solo fornire piacere. Le donne hanno capito che è un bene rivendicare il diritto all’amore, al desiderio, al piacere.

Insomma uomini e donne hanno finalmente imparato a relazionarsi alla pari, come parte attiva di un qualcosa, di un processo, di un atto. Una responsabilità etica che contribuisce a guardare il mondo con più responsabilità civica. Essere coinvolti nella quotidianità e nel sociale, così come nell’amore, richiede carnalità, passione, allegria, coinvolgimento e concretezza.

Può il sesso salvare il mondo?

Sabato 24 marzo, ore 11:30 e 15:30
Domenica 25 marzo ore 17:30
presso Spazio Donna | Fa’ La Cosa Giusta 2018 Milano

Partecipazione gratuita, prenotazione consigliata inviando un’email a: eventi@intimaluna.it

Con:
Ava Oiknin, sessuologa clinica e psicologa di coppia. È responsabile del progetto Fun Party per la Francia, attraverso il quale Fun Factory parla alle donne e alle coppie in maniera giocosa e divertente di sessualità e scoperta di sé.
Alberta Magrini, da 10 anni responsabile dell’assistenza clienti di Intimaluna srl e in contatto con le donne per rispondere alle loro domande. Ha seguito corsi di formazione specifici per quanto riguarda i singoli prodotti, corsi con ostetriche e presso la Fun Factory Academy.

Per Intimaluna la prima azienda italiana che tratta prodotti di intimità femminile consapevole.
I migliori marchi per la salute perineale e sessualità presenti sul mercato, con particolare attenzione a prodotti in grado di sviluppare conoscenza e senso critico.
La femminilità non solo come target di riferimento, una linea pensata per le donne che vogliono prendersi cura di sé stesse con consapevolezza, coscienza ed attenzione, grazie anche al confronto con ostetriche e professionisti della salute.

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A San Valentino scegli te

Lucio Battisti cantava “Amarsi un po’ \ è un po’ fiorire \ aiuta sai \ a non morire“
L’amore, cantato, narrato, scritto, recitato, è parte integrante della nostra vita. È lo stimolo che ci permette di proseguire ogni giorno nel nostro quotidiano. L’amore per un figlio, il partner, la famiglia, un cane, un gatto, il lavoro, “case, libri, fogli di giornale” – come intonava Ferro – sono manifestazioni amorose del nostro quotidiano.
Ma in tutto questo ciclo emotivo, spesso una falla nel sistema porta a cadere di continuo tra le grinfie della manipolazione, dei ricatti emotivi e dello sfruttamento.
L’errore è quello di paragonare il nostro valore personale a tutto quello che ci circonda.
Amare per essere amati è un circolo vizioso, che ci porterà sempre ad essere condizionati dal giudizio esterno. Se non impariamo ad amarci in modo incondizionato, cercheremo l’amore solo fuori “dalle nostre mura”, nelle altre persone, facendo sì che il nostro valore e desiderio dipenda da quello altrui.
Intimaluna, ha scelto di distribuire in Italia, il brand Fun Factory, sexy toy dedicati alla sessualità femminile, pensati per le donne oltre l’immaginario maschile.

Ora, che febbraio è alle porte e l’amore nell’aria ti diciamo:
“Amarsi è Fun (Factory) a San Valentino scegli te!”
Che tu sia in coppia o single, è sempre importante celebrare l’amore, soprattutto per te stessa. Cosi, ogni mercoledì fino al 14 febbraio, sul blog Sex & Fun, un post dedicato, per consigliarti non solo migliori prodotti Fun Factory – scontati del 10% – ma per accompagnarti in un divertente percorso di scoperta e di amore verso te stessa.
Poi il 14 febbraio, scegli se celebrare l’amore per la “TUA” persona o “CON” la tua persona.
Dal 24 gennaio al 14 febbraio, i prodotti in saldo del 10% sono: Smartballs Uno e Duo, Amorino, Laya Spot, Wicked Wings, Share Vibe, Stronic G.

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Intimaluna con Fun Factory per incontrare le ostetriche e parlare di sessualità

Durante il corso della nostra esperienza lavorativa, abbiamo deciso di affiancare il nostro lavoro alla figura professionale dell’ostetrica, perchè in relazione con le donne in tutte le fasi della vita, non solo durante la gravidanza e il parto. Nel mese di Novembre 2017, abbiamo organizzato un tour per incontrare le ostetriche e parlare con loro di sessualità, prima, durante e dopo la gravidanza,  attraverso la presentazione dei prodotti Fun Factory, toy di alta qualità, realizzati con materiali sicuri e progettati per il gioco, la scoperta di sé, del proprio corpo e del proprio piacere.

Parlare con le donne, tramite le ostretriche, con linguaggi più vicini alla sensibilità femminile, ci è servito a comprendere come la sessualità sia ancora un argomento intrinseco di sfumature, immaginari e argomenti da approfondire. Avere un buon rapporto con questa “parte intima” è importante, verso sé e verso il proprio partner.

L’idea del tour, realizzato con SEAO (Scuola Elementale di Arte Ostetrica di Firenze) è di aprire un dialogo in primis, con le ostetriche, un confronto sulle tematiche riguardanti la sessualità, sui prodotti ad essa destinati, sull’approccio e integrazione nel loro lavoro e successivamente sulla necessità di diffondere a tutte le donne una sana cultura sull’intimità consapevole, valore che Intimaluna, SEAO e Fun Factory condividono.

La nostra Alberta Magrini, accompagnata dalla sessuologa di Fun Factory Ava Oiknin, ha incontrato dei gruppi di ostetriche a Firenze, Torino, Trieste e Roma.

I sex toy come strumento di conoscenza di sé

Quello che abbiamo voluto portare in questo tour è il nostro approccio, prima di tutto culturale, sulla sessualità come momento importante per la determinazione e scoperta di sé e dell’altro e che vede i sex toy come uno strumento di conoscenza e consapevolezza per le donne e le coppie.

I toy Fun Factory sono realizzati proprio con questo scopo, un progetto sociale e di conoscenza personale, oltre gli stereotipi di genere, che parte dalla donna e dall’uomo con una chiara visione dell’anatomia genitale femminile e maschile. Fun Factory propone tanti modelli e tutti diversi, proprio perché ognuno è diverso e deve potersi esplorare seguendo le proprie caratteristiche e fantasie.

Il sesso oltre l’immaginario maschile: le Smartballs, le palline vaginali per l’esercizio del perineo che sono di grande aiuto per capire come è fatta la propria vagina, toy più specifici come Delight per la ricerca del punto G o Laya per la stimolazione clitoridea e il massaggio delle zone erogene, altri divertenti e femminili come Amorino, sono alcuni dei modelli che abbiamo portato con noi in questo tour e presentato alle ostetriche in tutte le loro sfaccettature di utilizzo e nel loro significato.

Come è andata

Nel corso del tour, che ci ha visti in giro per l’Italia per quattro giorni, abbiamo incontrato circa cinquanta ostetriche presso la sede SEAO, Casa Maternità Prima Luce a Torino, Casa Maternità Zoè a Roma e in studi privati a Trieste con Claudia Sfetez. Le tematiche emerse durante il confronto sono state quelle della scoperta di sé e del proprio piacere attraverso i toy, di come questi oggetti possono entrare nella relazione di coppia, del recupero della propria sessualità dopo una gravidanza. Si è parlato poi di riabilitazione perineale anche grazie all’uso di toy come le sfere vaginali e di vulvodinia. Molti gli esempi, volti ad evocare un immaginario, che Ava e Alberta hanno portato alle ostetriche come spunti pratici per aprire un dialogo con le proprie pazienti su questi aspetti.

Il tour è servito per far emergere e conoscere una delle nostre mission aziendali: confrontarsi e far conoscere meglio il mondo dei toy, fino ad oggi relegato a distanti e anonimi sexy shop o a internet e troppo spesso visti solo come oggetti pornografici. L’attenzione di Fun Factory, la cura con cui realizza i propri prodotti, colorati e irriverenti, e lo spirito di divertimento che sta alla base della nostra filosofia aziendale, rappresenta un punto importante per allontanare i toy da un immaginario “negativo” e, proprio per la bellezza e la femminilità con cui sono realizzati, arrivare in maniera più positiva alle donne.

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