Nel 2014 la fotografa Marianne Rosenstiehl presentava a Parigi una mostra intitolata The Curse “la maledizione” appellativo che definisce “simpaticamente” le mestruazioni negli Stati Uniti e in Gran Bretatagna. Ventiquattro fotografie esplorative delle mestruazioni. Dal primo menarca, all’adolescenza, la vita adulta e la menopausa, un percorso artistico di “rivelazione” delle mestruazioni. Che si tratti di mostrare donne mestruate intente nella loro quotidianità o con note artistiche, tipo raffigurare il sangue con soldatini inglesi che escono dal corpo femminile, l’artista spiega: << Affronto pacatamente, attraverso la fotografia, l’osservazione di un tabù, in modo frontale o indiretto>>.

Il termine menstrala invece è stato coniato da Vanessa Tiegs per definire la sua collezione di 88 dipinti realizzati utilizzando il sangue mestruale. Mentre Carina Ubeda dopo aver raccolto per cinque anni il suo ciclo, l’ha utilizzato in un’installazione nella quale i tessuti impregnati di fluido venivano affiancati a mele evocatrici dell’ovulazione. La performance si pone come spunto riflessivo al concetto di “nobilitazione” del sangue maschile e femminile. Il sangue maschile, storicamente associato alla battaglia, alle ferite d’onore, alla guerra è simbolo di forza ed energia, elemento positivo nell’immaginario collettivo e oggetto di celebrazione eroica. Di contro il sangue femminile rappresenta una vergogna, qualcosa da nascondere, da non ostentare in quanto osceno.

carina ubeda

vanessa_tiegs

vanessa tiegs

Perché parlare e mostrare il sangue mestruale ci disgusta?

La metropolitana di Stoccolma, in Svezia, è nota per le sue mostre di opere d’arte in 90 delle sue 100 stazioni: se ne è parlato molto, soprattutto per le critiche alla mostra della stazione di Slussen, dovute al fatto che in alcune delle immagini in esposizione, sono disegnate donne con le mestruazioni. Le immagini sono disegni dell’illustratrice Liv Strömquist, autrice di libri illustrati satirici e spesso influenzati da temi femministi. La mostra di Strömquist si intitola “Il giardino notturno” e per realizzarla l’autrice si è ispirata alle raffigurazioni di idilli pastorali della storia dell’arte, quelle scene in cui si vedono pastori e ragazze in paesaggi naturali incantevoli. Il suo scopo era trasmettere un senso di tranquillità ai pendolari. Nelle illustrazioni ci sono uccelli, gatti, alberi, uomini nudi e donne. Una ha le gambe non depilate mentre altre, delle pattinatrici, hanno le mestruazioni: si vede del sangue sui loro body, nella zona dei genitali. Una delle immagini è accompagnata dalla frase in inglese «It’s Alright (I’m Only Bleeding)», cioè “Va tutto bene (sto solo sanguinando)”. Il rosso del sangue è l’unico colore nelle illustrazioni, che per il resto sono in bianco e nero. Strömquist ha detto alla televisione SR, che ha raccolto le critiche, di essere abituata alle controversie provocate dalle sue opere. Secondo lei la discussione sulla mostra è sana e necessaria dato che le mestruazioni sono ancora un tabù: «È strano che siano considerate così provocatorie, visto che sono una cosa che vediamo sempre».

Fai prevenzione e festeggia con noi la Giornata Internazionale dell’igiene mestruale

La situazione mondiale è cosi seria e vittima di stereotipi e tabù, che nel 2013, il 28 Maggio, è stata indetta una Giornata Internazionale dell’igiene mestruale, cosi da riportare luce sulla questione. Noi aderiamo scontandoti fin da oggi la coppetta mestruale Mooncup e gli assorbenti Ecoluna al 15%. Importante! Ricorda che all’interno dei prodotti citati, troverai il coupon contenente una visita gratuita in tutta Italia con una qualificata ostetrica SEAO.

Scopri qui come aderire

Visita gratuita

Le mestruazioni non esistono. Immaginarle è un gioco artistico oltre la realtà

In alcune regioni del Nepal durante le mestruazioni, le donne sono costrette a rimanere chiuse in capanna, ancora oggi, per rispetto di vecchie usanze. In Africa, ancora oggi, le ragazze per assorbire il sangue mestruale, usano, fango, foglie secche e letame. In Bolivia, si fa credere alle ragazze che usare gli assorbenti faccia venire il cancro. In Italia gli assorbenti sono considerati beni di lusso e tassati con iva al 22%. Le prime mestruazioni compaiono circa a 12 anni e terminano con la menopausa tendenzialmente verso i 52 anni, quindi quasi 40 anni di presunta fertilità, con una media di 460 cicli mestruali. A grandi linee quindi si stima che una donna nell’arco della sua vita utilizzi almeno 12.000 assorbenti . Nella sola Europa occidentale 90 milioni di donne ne consumano 24 miliardi, andando inesorabilmente ad alimentare la mole di rifiuti indifferenziati. In Italia le 700.000 tonnellate di prodotti assorbenti monouso per la persona (pannolini per bambini, pannoloni, assorbenti e tamponi interni) che finiscono in discarica una volta usati rappresentano il 2,5% dei rifiuti solidi urbani (ISPRA 2013) e una percentuale anche maggiore se rapportata sul totale dei rifiuti non trattabili.